Vogliamo iniziare il percorso di questi due giorni con questa frase che, a distanza di secoli, esprime esattamente la volontà di rinascita di noi aquilani, la capacità di Resilienza e di perseveranza.
Sono trascorsi 10 anni, la città è cambiata geograficamente, il tessuto sociale è modificato al suo interno e di fatto nulla può essere ricostruito come al 6 Aprile 2009, neanche le menti. Ma questo status quo deve essere uno sprone per fare meglio, deve invece tessere fortemente la volontà di creare una città nuova , una città forte e unita, con la volontà di tutti di crescere con la città e per la città. La volontà di ritrovarsi per ri-costruire non solo gli edifici, ma soprattutto una quotidianità, una normalità alla quale siamo quasi disabituati da troppo tempo. La ri-costruzione deve partire di fatto dalla rinascita degli animi, dalla ri- edificazione degli schemi di vita, dalla ri-costruzione di una identità personale, sociale ed ambientale, dalla consapevolezza che quello che abbiamo vissuto è passato, è trascorso, e dobbiamo proprio da questa grande difficoltà fondare le basi per una resilienza presente e futura.
Da questa idea parte la volontà di creare questo evento che parlerà agli amministratori di tutta Italia dei dieci anni trascorsi dal 6 aprile 2009 ad oggi. L’evento si svolgerà presso la Sala Ipogea del Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, vi sarà una tavola rotonda alla quale parteciperanno personalità, ognuna per la propria competenza, per discutere e confrontarsi e per capire cosa è accaduto fino ad oggi, quali “traumi psicologici”, quali conseguenze di mancata identità e di mancato riconoscimento nella società e di non appartenenza ha generato il Sisma del 06 aprile, quali difficoltà nella ricostruzione sia dal punto di vista del privato che dell’amministrazione pubblica, quali aspetti sociali, di partecipazione e di inclusione sono stati stravolti e ricostruiti e con quali difficoltà.