Se solo oggi avete sentito parlare del famoso SUPERBONUS 110, o solo ora ne avete colto le reali potenzialità e/o vantaggi, se proprio in questo momento vi state accingendo a iniziare tutte le pratiche per poterne usufruire… ecco, vi consigliamo di fermarvi!
Sappiate che, da ora innanzi, trovare un’impresa disposta ad accettare i lavori è assai complicato, se non impossibile. Ebbene sì, il Superbonus ha le ore contate nonostante le varie proroghe, approvate negli ultimi mesi. D’altra parte il presidente del Consiglio non ha mai fatto mistero su cosa realmente pensi del superbonus 110%: proprio in un recente intervento a Strasburgo ha dichiarato che non solo non gli piace affatto, ma che lo Stato non ha alcuna intenzione di dilazionare ulteriormente i tempi entro i quali si può accedere al bonus tanto criticato!
️ Ma qual è la scadenza naturale del SUPERBONUS 110?
Prima di tutto, rassicuriamo che chi ha già avviato i lavori, o comunque è in procinto di farlo, ha la garanzia, grazie anche alle ultime modifiche apportate dal consiglio dei Ministri, di riuscire a portarli a termine approfittando appieno del SUPERBONUS. Premesso ciò, ricordiamo che per le villette il termine è fissato al 31 dicembre 2022, ma entro la fine di settembre bisogna aver completato, e saldato, il 30% dei lavori. Per i condomini, invece, “l’ora X” è prevista per il 31 dicembre del prossimo anno.
Tuttavia, nonostante il tempo a disposizione appaia ancora consistente, sappiate che sia per le villette che per i condomini l’accesso al superbonus sembra essere, nei fatti, ormai impossibile. In breve, vi siete mossi tardi nel pianificare i lavori e quel che è fatto è fatto.
Questo perché se da una parte il Governo – con la possibilità della quarta cessione anche ai correntisti – sembra aver sbloccato il meccanismo della cessione del credito, dall’altra ha introdotto una serie di intoppi e difficoltà atti a scoraggiare i condomini che sperano ancora di potere usufruire del SUPERBONUS.
Una di queste è l’obbligo, in vigore dal prossimo 27 maggio, secondo il quale i general contractor dovranno operare, con il contratto di lavoro dell’edilizia, tutti quei lavori che superano quota 70 mila euro, ovvero edifici con almeno due unità familiari. Un obbligo che ovviamente rende meno conveniente accettare una ristrutturazione con superbonus, per cui molti operatori rinunceranno. Un’altra limitazione – non ancora ufficiale in quanto si tratterebbe di un emendamento al decreto Ucraina – è quella per cui tutti i lavori d’importo superiore a 500 mila euro, quindi condomìni con almeno 10 unità abitative, necessiteranno della cosiddetta certificazione Soa, la stessa richiesta per gli appalti pubblici. Capirete quanto ciò renda ancora più complicato l’avvio di questa macchina dei lavori di ristrutturazione sui condomìni, già di per sé difficile ed estenuante!
In realtà sembrerebbe che tali decisioni siano state prese proprio con l’intento di limitare l’accesso al superbonus molto prima della scadenza naturale della misura.
Che sia un piano politico del nostro Presidente Mario Draghi che non ha mai nascosto la sua avversione per il Superbonus 110?
Ai posteri l’ardua sentenza!